Antonio da Alatri, il pittore alatrino operante alla metà del secolo XV prima a Roma sulla scia dell’insegnamento di Gentile da Fabriano e Antonio Pisanello, nella fabbrica di San Giovanni in Laterano, e poi qui da noi nella sua “bottega” che formò i pittori le cui tracce, riconducibili al suo inconfondibile “vocabolario” stilistico, incontriamo ancora oggi nei dipinti murali delle nostre chiese, cerca la modernità volgendosi al passato: individua nell’astrazione dello spazio senza marcature regolari, sciolto dalle scansioni della prospettiva, il segno inequivocabile della presenza del sacro e la misura del tempo dentro il quale si celebra la sua epifania.
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